Quaderni BIM (per una buona causa)

(English version here) Come avrete notato, sono e sono sempre stata una scrittrice abbastanza prolifica. Scrivere è il mio modo di venire a patti con le cose, il mio modo di comprendere meglio un argomento tecnico e il mio modo di metabolizzare qualcosa di personale. Dal 2015 a oggi, considerando solo gli articoli di argomenti tecnico […]

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Come avrete notato, sono e sono sempre stata una scrittrice abbastanza prolifica. Scrivere è il mio modo di venire a patti con le cose, il mio modo di comprendere meglio un argomento tecnico e il mio modo di metabolizzare qualcosa di personale. Dal 2015 a oggi, considerando solo gli articoli di argomenti tecnico che parlano di BIM, mi sono ritrovata con qualcosa come 120 articoli pubblicati, in costante aumento.

Molti di voi li leggono. Questo mi onora profondamente ed è per me fonte costante di sorpresa.

Molti di voi, e questi è meno sorprendente, si sono anche lamentati di quanto sia difficile tenerne traccia sul blog e mi hanno chiesto di pubblicare un indice, un compendio, una raccolta annuale.

L’idea di raccogliere alcuni degli articoli più significativi in una pubblicazione, scegliendo quelli sempre attuali ad esempio, si è presentata per la prima volta circa due anni fa. Ma sono stata costretta a metterla da parte. Più che raccogliere articoli, avevo bisogno di raccogliere i miei cocci.

Si è ripresentata quest’anno, di fronte a nuove richieste, e ho iniziato a pensare a come metterla in atto. Ha quindi preso la forma di un ‘Quaderno BIM’, in formato sia digitale che cartaceo. Ho selezionato gli articoli che ritenevo più significativi e ho chiesto a un’amica di iniziare a lavorare sull’impaginazione.

Chiara De Giovannini, grafico e mia carissima amica di lunga data, sta lavorando ai quaderni ormai da mesi. Sarà una raccolta di articoli sia in italiano che in inglese, in ordine cronologico e con un indice per argomento. Sembra che il prodotto finito possa contare qualcosa come 500-600 pagine, quindi abbiamo deciso di suddividerlo in vari quaderni, organizzati per anno e per lingua. Sarà disponibile su Amazon, sia come eBook che in versione stampata. Qualcosa per le vostre sale d’attesa e i vostri salotti, immagino.

Sono molto felice che questo progetto stia prendendo forma e devo ringraziare il mio editore, Tecniche Nuove,  per consentirmi di lavorare anche a questo mentre sto scrivendo per loro il mio secondo libro. Siete veramente straordinari.

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Nonostante tutto, però, c’era qualcosa che mi dava fastidio e non riuscivo a mettere a fuoco cosa. Ad un certo punto ho capito. Perché si trattasse di una vera e propria pubblicazione, con la possibilità di essere ordinata in formato cartaceo come molti di voi stavano richiedendo, avrebbe dovuto avere un prezzo. E, in tutta onestà, non potrei mai chiedere denaro per qualcosa che è e sarà sempre disponibile gratuitamente sulla dannata internet.

Quello che potevo fare, tuttavia, era prendere la piccola parte di diritti che mi rimane e devolverla ad una causa meritevole.

Alla luce di recenti avvenimenti cui stiamo assistendo, avevo chiarezza assoluta circa quale dovesse essere questa causa.

Secondo le Nazioni Unite, una donna su tre subisce oppure ha subito violenza, che si tratti di violenza fisica o psicologica. I dati sono confermati dall’ISTAT, quindi non si tratta di un fenomeno lontano, qualcosa che è d’interesse solo per quelli che arrogantemente definiamo “paesi del terzo mondo”. È un fenomeno reale, vicino a noi e reale quanto lo è la nostra mano sinistra. Una donna su tre. Se non sei tu, sono io. Se non siamo noi, è una nostra amica.

«Look at all the women in the street
You know the statistics, Jill
Even though they may not help
Isn’t it amazing
How we can never tell
Who is in an identical hell»
(A. Palmer, Voicemail for Jill)

L’industria delle costruzioni è un ambiente di lavoro particolarmente duro, da quel punto di vista, e sembra maggiormente incline alla violenza, rispetto ad altre industrie. Le ricerche a riguardo sono numerose, se solo qualcuno avesse la volontà di leggerle ed esserne spinto al cambiamento.

Sono sempre stata una strenua sostenitrice dell’importanza di coltivare la diversità, più che l’uguaglianza, perché non credo che si sia uguali. Nessuno di noi lo è. Ciascun individuo è diverso dall’altro e uniformare le nostre politiche, ciò che ci aspettiamo sia il comportamento dei nostri dipendenti e colleghi, sarebbe un danno per lo sviluppo di una cultura del lavoro realmente matura.
Credo, d’altro canto, nelle pari opportunità e nel diritto di ogni essere umano a venire trattato come tale, senza essere trattato come un oggetto. Non sono diritti che vedo rispettati. Non sono diritti che vedo rispettati affatto, specialmente quando si tratta di una donna. La mancanza di rispetto è quotidiana e, specialmente quando diventiamo oggetto di desiderio sessuale, ciò che pensiamo e proviamo cessa di essere rilevante, cessa di avere diritto di esistere.

È un atteggiamento che deve finire.

Cerchi d’acqua è un’associazione cooperativa che lavora per aiutare le donne a liberarsi da situazioni oppressive e condizioni d’abuso. Trovo che il loro nome sia splendido ed evocativo di come un piccolo gesto può crescere e fare la differenza in un ecosistema, come lanciare una pietra in uno stagno. È un gruppo di donne straordinarie che offre consulenza, aiuto pratico nei momenti di crisi e, soprattutto, supporto continuativo per aiutare le donne a tornare padrone della loro vita dopo aver vissuto una situazione di violenza.

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«La violenza contro le donne e le ragazze è una delle violazioni dei diritti umani più diffusa, persistente e devastante e oggi rimane per la gran parte non denunciata, a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e della vergogna che circonda questi fenomeni».
(rapporto delle Nazioni Unite)

Ricevere supporto e comprensione è uno degli aspetti più importanti, quando ci si trova in una situazione difficile. Personalmente, mi sento in una condizione privilegiata: ho un padre eccezionale, un manipolo di leali amici e voi, come comunità di professionisti digitali nell’industria delle costruzioni, in un momento per me molto difficile mi avete dimostrato un supporto che è stato più importante di quanto io potrò mai essere in grado di esprimervi a parole.

Altre donne non sono altrettanto fortunate e viviamo in un mondo che sembra attivamente lavorare per isolare.

Questo è il motivo per cui devolverò a Cerchi d’Acqua ogni centesimo che ricaverò dalla pubblicazione dei quaderni. Si tratta di un piccolo contributo, ma mi rende felice poterlo apportare e spero renda felice anche voi, tanto quando spero che la cosa possa fare anche solo una piccola differenza. Spero che in futuro saremo in grado di costruire anche di più, insieme, uniti nella straordinaria comunità che mi avete dimostrato di essere.

Oggi è la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Come è accaduto negli anni precedenti, la giornata inaugura una 16 giorni di attivismo che ci condurrà dritte alla Giornata Internazionale per i Diritti Umani, il 10 Dicembre.

Pubblicherò quindi altri contributi, con maggiori dettagli sui quaderni e informazioni su altre iniziative che credo possano aiutarci a fare la differenza.

Ora andate là fuori, e fate la differenza.

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