Being Human – Here we go again
Gente di poca fede, mi ricordo perfettamente che ve ne ho già parlato. All’epoca, però, Being Human era ancora un pilot senza una serie, un pre-air mai portato a compimento per – dicevano – problemi di agenda degli attori. Ora, a quanto pare, i problemi sono stati risolti. E non, stupidi noi a pensarlo, […]
Gente di poca fede, mi ricordo perfettamente che ve ne ho già parlato. All’epoca, però, Being Human era ancora un pilot senza una serie, un pre-air mai portato a compimento per – dicevano – problemi di agenda degli attori.
Ora, a quanto pare, i problemi sono stati risolti. E non, stupidi noi a pensarlo, cambiando l’agenda. Sono stati risolti cambiando gli attori.
E non solo.
Ahimé.
Che cosa rimane dell’episodio originale?
Beh, rimane l’impianto generale (ci sono un vampiro, un licantropo e un fantasma), ma se ne va gran parte dell’umorismo. Rimane il licantropo (Russel Tovey, decisamente improbabile nella sua nuova veste maledetta e tormentata) ma cambiano sia il vampiro che il fantasma.
Fuori l’efebico Guy Flanagan, dentro un magro ma fin troppo vivo Aidan Turner, decisamente più credibile nei momenti di tentazione e decisamente più affascinante, ma meno cinico e meno credibile nella sua veste amichevole (più che amichevole sembra si sia sciolto una dose di cannabis nella flebo).
Fuori la bruttina e lagnosetta Andrea Riseborough, dentro Lenora Crichlow che molte di voi ricorderanno per essere la stuzzicante Sugar di Sugar Rush. Più carina (non c’è paragone), più brava (non c’è paragone), più credibile, è il cambio migliore della serie. Che, per il resto, si è un pochino involuta rispetto all’idea originale.
Ricordate il carismatico capo dei vampiri, Herrick? Era Adrian Lester e ora è tale Jason Watkins, inquietante (ma il tipo di inquietudine suscitato da un tizio che ti fissa al bar) ma grassoccio e viscido.
Ricordate la collega Lauren, vampirizzata da Mitchell? Fuori la bella ed entusiasta Dominique McElligott e dentro la gotica troietta Annabel Scholey. Fuori la ex del licantropo, dentro suo “padre”. Dentro anche l’ex del fantasma, con la sua attuale fidanzata, ed una sfortunata (o fortunata?) nuova collega dell’ospedale.
Come si inserisce il pilot originale all’interno di questo macello? Difficile a dirsi. Secondo alcuni, è da considerarsi una sorta di episodio 0, al quale si riferiscono alcune allusioni del nuovo pilot. Non si può tuttavia negare che ci sia stata un’inversione di tendenza nell’impostazione, e ha un bel dire il produttore Matthew Bouch a definire questa nuova versione «less gothic and slightly more rooted» e «a bit funnier»: è proprio il contrario. Gli altri vampiri saranno anche meno gotici (e più ridicoli), d’accordo, ma l’impianto e il tema è sicuramente più drammatico. E in questo nuovo linguaggio, Russel Tovey si trova ad essere il personaggio più improbabile: nudo per la maggior parte del tempo (e le sue chiappe flaccide non sono un bel vedere), investito da una massiccia dose di effetti speciali durante la trasformazione, è completamente fuori personaggio di fronte alle sue due nuove controparti. E il peso di questa discrepanza si sente.
Non nasconderò che preferivo la serie quando era un po’ più cazzona c’era un po’ meno di amore morte e dannazione. Spero la serie non si risolva in un nuovo Moonlight: non ce ne sarebbe davvero la necessità.
sei solo um povero stronzo
Nulla dà più soddisfazione che avere lettori attenti, acuti, solleciti ed intellettualmente vivaci.