E le mani veloci nel gioco e la gente giocava con me

Tra le bianche tovaglie e i bicchieri, sigarette, rossetto e champagne, camerieri, posate e sorrisi disegnati tra i tavoli e il bar, c’ero io col mio numero nuovo e la giacca di rosso lamè E le mani veloci nel gioco, che la gente giocava con me. Fugge una carta, poi scivola via; lungo i polsini […]

Tra le bianche tovaglie e i bicchieri,
sigarette, rossetto e champagne,
camerieri, posate e sorrisi
disegnati tra i tavoli e il bar,
c’ero io col mio numero nuovo
e la giacca di rosso lamè
E le mani veloci nel gioco,
che la gente giocava con me.

Fugge una carta, poi scivola via;
lungo i polsini è sparita.
Prestigiatore di un’altra magia,
che ci sembrava infinita;
che scherzo è la vita.

Ma la vita poi lascia di sale
ed il gioco è banale con te.
Una mano già trema un istante
e la gente capisce dov’è
che nascondi i colombi e gli affanni
e si vedono gli anni che hai.
E ti muovi e sorridi e fai danni;
hanno spento le luci e lo sai.

Fugge una carta, poi scivola giù;
tutti hanno visto dov’era.
Prestigiatore che non lo sa più
dov’è la bambola intera;
e scende la sera.

Fugge una carta, poi scivola e va;
dentro ai ricordi è sparita.
Prestigiatore che ancora non sa
che lungo il vento e le dita
ci scappa una vita,
ci sfugge la vita;
che scherzo è la vita.

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