La bestemmia nell’epoca della sua riproducibilità tecnica

Lo so, lo so, in questi giorni vi sto solo raccontando i fatti miei, ma oggi vado a comprare Wolverine e il secondo numero della Torre Nera, promesso. Intanto, lasciatemi narrare. Come alcuni di voi forse sapranno, a Milano è periodo di moda. Più del solito, intendo. Strascichi della fiera, e sfilate varie hanno riempito […]

Lo so, lo so, in questi giorni vi sto solo raccontando i fatti miei, ma oggi vado a comprare Wolverine e il secondo numero della Torre Nera, promesso. Intanto, lasciatemi narrare.

Come alcuni di voi forse sapranno, a Milano è periodo di moda. Più del solito, intendo. Strascichi della fiera, e sfilate varie hanno riempito la città di quella folla variopinta cui riesce a fare concorrenza solo il popolo del Salone del Mobile (di cui sono una poco orgogliosa componente). Seguendo il modello di Torino, Milano ha avuto la buona idea di scegliere proprio questo periodo per riempirsi di cantieri in alcuni punti nevralgici, tra cui viale Bligny e porta Romana. Per un approfondimento dell’argomento, consiglio la visione del video I cantieri su Torino. Fatto sta che questa mattina mi trovavo proprio in porta Romana per prendere alcuni cestini, una delle ultime cose che mancano all’arredamento dell’ufficio di un cliente. Un delirio. E nella follia generale, nel traffico caotico fatto di smart impazzite e suv strombettanti, perché negarsi il brivido di una bicicicletta che vi si lancia addosso contromano?
Sono un’appassionata d’arte, ma l’immagine più bella del mondo è questa. Da sindrome di Stendhal.

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