Wolverine #212

Rimborso (Payback da Wolverine #47 del dicembre 2006). Nel complesso, ora che si è conclusa, posso dire che l’avventura da vendicatore solitario di Wolverine in Civil War non mi è dispiaciuta: tamarra, certo (la wolvie-armatura, le battute da Walker Texas Ranger), non eccessivamente impegnata (lo scambio di battute con Maria Hill sulla legittimità dell’atto di […]

Nightcrawler - The Winding Way (1)

Rimborso (Payback da Wolverine #47 del dicembre 2006). Nel complesso, ora che si è conclusa, posso dire che l’avventura da vendicatore solitario di Wolverine in Civil War non mi è dispiaciuta: tamarra, certo (la wolvie-armatura, le battute da Walker Texas Ranger), non eccessivamente impegnata (lo scambio di battute con Maria Hill sulla legittimità dell’atto di registrazione, su questo numero, è pertinente ma decisamente breve e l’unica riflessione di questo tipo in tutto l’albo) ma anche ben costruita (tutti i numeri iniziano con la stessa formula e terminano con un cliffhanger). I disegni di Ramos sono a tratti veramente inguardabili: l’atlantidea ha sempre, e dico sempre, la faccia sbagliata per la situazione, mentre Maria Hill sembra abbia avuto gravi incidenti alle terminazioni nervose del viso, tutti i personaggi femminili hanno la stessa età, Miriam di Stamford compresa, e Wolverine dovrebbe perdere sangue a fiotti quaqndo sfodera gli artigli nell’elivelivolo SHIELD. Tutto ciò per tacere dei particolari anatomici che mi sembran o l’aver fatto virtù di un’incapacità di fondo, più che lo sfoggio di uno stile originale e personale.
Nonostante i disegni e ingenuità della storia, come il del tutto gratuito scontro con Sentry, in generale una storia comunque godibile.
Salvatore #2 (Savior #2 da Wolverine: Origins #7 del no9vembre 2006). Non faccio che confrontare la storia di Way con la mini di Jenkins, e scuoto la testa. Dov’è quella suspance, quella drammaticità, quel senso romantico di lacerazione che teneva avvinti alle pagine della mini originale? Non nella prosa di Daniel Way, che sforna dialoghi piatti e didascalie inutili. Non nei disegni di Steve Dillon, che ci propina un Wolverine sbarbatello all’acqua e sapone con aggraziati strati di cera al posto del sangue, visi di cartongesso ed ambientazioni pressoché esistenti. Non nei colori di Dan Kemp, che peggiorano la già debole atmosfera della storia. Non nell’idea di fondo, che volendo raccontarci tutto ciò cyhe avremmo voluto sapere sul pòassato di Wolverine (e aqnche qualcosa di cui onestamente ci importava ben poco) continuano a togliere poesia e drammaticità al personaggio, come ad un trucco di magia smontato e svelato da un bambino sciocco e capriccioso. Anche in questo numero ci viene svelato tutto e non me ne importa niente: il carbonadio, i lavaggi del cervello, Omega Red, il dossier rubato… ma era davvero tanto importante raccontarlo? Siamo sicuri che alla fine di questo rivoluzionario story-arc avremo guadagnato qualcosa? Non avremo piuttosto perso molto?
La strada tortuosa #1: ventre urbano (The Winding Way #1: Underbelly da Nightcrawler #7 dell’agosto 2005). Un tuffo a capofitto nella psiche di Nightcrawler: visionaria, confusa, accavallata su se stessa, in fondo questa storia mi è piaciuta. Non ci rivela nulla di particolaqrmente nuovo sulla psicologia del personaggio, ma ci fa una bella carrellata del suo inferno personale, tra risi mistiche e rimorsi, ricordi di famiglia e irruzioni di Mystica e Xavier come di un padre autorevole ed una madre crudele. Qualche caduta di stile (le tre sirene Christine, Ororo e Amanda che lo tentano prima di trasformarsi nelle Parche con tra le mani il filo della sua vita), un po’ di edccessiva complessità nelle sovrapposizioni tra dialoghi, voce “azzurra” e voce “verde”, e un deciso miglioramento da quando entra in gioco anche il piano reale, ma nel complesso qualcosa di molto buono e piacevole da leggere. Buoni anche i disegni di Robertson; ho apprezzato molto il suo Nightcrawler con barba incolta e lunghi riccioli.
La strada tortuosa #2: Circo oscuro (The Winding Way #2: Dark Carnival da Nightcrawler #8 del settembre 2005). Non mi ha detto molto di questa storia, complice la grande distanza temporale: Kurt visita i luoghi della sua infanzia e ci viene mostrato qualche flash-back ma, a meno che non mi sia persa qualcosa di fondamentale, nulla di che.

Nightcrawler - The Winding Way (2)

5 Comments

  1. Giustamente me lo si fa notare altrove e riporto anche qui: la winding way del titolo della serie di Nightcrawler è una delle vie della magia, proprio quella che praticava Margali (sua madre adottiva) che era anche chiamata Margali of the Winding Way, e si chiama così perché lascia grande debolezza dopo il suo esercizio (da qui il gioco con il modo di dire che significa proprio strada ventosa nel senso di perigliosa). Mi pare che però in italiano la magia fosse stata tradotta con “Strada Ventosa”, quindi direi che il traduttore o non ha colto il riferimento o non si è preso la briga di controllare la traduzione in uso. Tanto per cambiare.

  2. Ammazza che attenzione! Sei una vera fan marvel! Io a stento ricordo come andavano vestiti l’Uomo Ragno e Cap America nell’ultima conversazione. In effetti trovo che siano quelli come te che rendono i personaggi Marvel in continua evoluzuone. La critica ferrea dei fans, le lettere, l’attenzione per le contraddizioni (e ce n’è a bizzeffe!) fa della Community dei lettori la vera coscienza critica del mondo dei Supereroi. Siamo noi i padri di Civil War e dell’M-day!

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