Harry Potter e l’ordine della Fenice

  Ovvero: com’è possibile fare un cattivo film con una Helena Bonham-Carter folle e splendida, semplicemente in stato di grazia, un Jason Isaacs già apprezzabilissimo nei precedenti film e qui per la prima volta con una parte degna di questo nome, Gary Oldman che sarebbe il caso di sfruttare prima che accada l’irreparabile, Alan Rickman ormai […]

 

harry potter and the order of the phoenix (audiobook cover)

Ovvero: com’è possibile fare un cattivo film con una Helena Bonham-Carter folle e splendida, semplicemente in stato di grazia, un Jason Isaacs già apprezzabilissimo nei precedenti film e qui per la prima volta con una parte degna di questo nome, Gary Oldman che sarebbe il caso di sfruttare prima che accada l’irreparabile, Alan Rickman ormai affezionato al personaggio e completamente nella parte e – dulcis in fundo – un Ralph Fiennes assolutamente meraviglioso? Bisognerebbe chiederlo al signor David Yates, regista per lo più televisivo che nelle sue poche prove sul grande schermo non si capisce dove abbia guadagnato la credibilità per dirigere un film di tale impatto.
Forse perché il film vende ugualmente indipendentemente dalla sua qualità, forse per altri imperscrutabili motivi, Harry Potter e l’Ordine della Fenice incespica per due ore e mezza mettendo insieme tutti gli errori che i film passati avevano fatto singolarmente: i ragazzini, complice anche il doppiaggio isterico, diventano sempre più gigioni e meno capaci di recitare, da Emma Watson che alza le sopracciglia a Daniel Radcliffe che digrigna la mascella a Rupert Grint che strabuzza gli occhi. Alcuni effetti speciali sono degni di Bonanza (si veda l’insensato e orrendo volo sul Tamigi) e il duello finale al Ministero della Magia, l’unica parte veramente intensa del libro che già di suo è il peggiore della serie, sembra diretta da un epilettico con gravi problemi di fotofobia. La sceneggiatura è orrida e priva di ogni senso e, come al solito, taglia dove non dovrebbe lasciando dettagli del tutto inutili. Non c’è né continuità con i film precedenti (perché i dissennatori sono nudi e malaticci?) né volontà di rottura, e la colonna sonora – di un certo William Brown che prova ad imitare John Williams – è del tutto anonima. Che dire poi dello spreco di attori come Emma Thompson, Maggie Smith e Brendan Gleeson, che si vedono appena? E, al contrario, che dire di un a dir poco insipido Michael Gambon, che ancora sembra stia cercando di far quadrare senza successo i conti con l’eredità di Richard Harris, e la macchiettistica Imelda Staunton, cui pesa anche la gravità di un personaggio già ridicolo nel libro?
Nel complesso, si potrebbe dire che sono gli attori ad aver salvato il regista, se solo il regista gliel’avesse lasciato fare…

Nota per Lui: non c’è neanche un filo di Quidditch, per la tua gioia.
Nota per Elderion: alla battuta “sta cercando qualcosa che non aveva l’ultima volta che l’hai incontrato”, sono scoppiata a ridere

Se poi volete una recensione più accurata della mia e che si soffermi più sulla trama, segnalo quella del prode Cialtrone. Io mi accontento di una nota finale: ho scoperto che vado in brodo di giuggiole per Ralph Fiennes (ma solo senza naso).

15 Comments

  1. questo film lo andrò a vedere, ma solo perché mi piace molto la saga letteraria, visto che i precedenti film mi sono piaciuti sempre progressivamente meno…

  2. quì nell’entroterra siculo il film deve ancora arrivare ma date le recensioni dei cineblogger credo attenderò l’home video..giusto per curiosità…e per helena…che acconciatura…altro che hairspray!!

  3. @ Heraclitus: fammi sapere, quando vedi il film! Io proprio ora sto affrontando le ultime 100 pagine dell’ultimo libro.

    @ Damiani: vorrei poterti dire che la grandiosa sequenza finale merita il grande schermo, ma ahimé è tutto il contrario…

    @ Conigliolo: se consideri che è l’unica parte buona del libro, dovrebbe dare l’idea della totale inettitudine del regista.

    @ Star: l’ho detestato. Harry Potter completamente fuori personaggio (leader? ma quando mai?), Dolores Umbridge del tutto ridicola e, in generale, il libro è ricolmo di sciocchezze inutili. Salvo solo le lezioni private di Snape e la connessione tra le menti di Harry e Voldemort su cui, per la cronaca, si concentra tutto il settimo libro.

  4. D’accordo.Visto. Un polpettone.

    Però il povero Gary che fa il verso alDracula quando compare non come lupo bianco ma nero… Quello mi ha divertito.

    Che ne dirà il conte?

    Lo hai visto oggi?

    Tutto a Martedì prossimo credo…

  5. Erri …otter…sinceramente no ho mai letto i libri ed ho solo visto x intero il primo film, ma di questo ne ho sentito parlare molto bene. Ti dirò, vorrei andarlo a vedere, ma se non vedo x intero gli altri …insomma, non c’è gusto non credi?

    …Insomma Shelidon: TU CHE MI CONSIGLI?!

  6. Un giorno lontano, quando il clamore suscitato dal maghetto occhialuto sarà sopito, leggero’ i libri, magari a mia figlia.

    Per ora, non prendo nemmeno in considerazione l’idea.

    Ah, Shel, se vuoi leggere un bel libro inglese sulla magia (ironico, divertente, fantasioso…), prova “Jonathan Strange e il signor Norrel”, di Susanna Clarke (Longanesi). A me è piaciuto un bel po’, come direbbe un mio carissimo amico!

  7. @ Robert: anch’io vorrei sapere cosa ne pensa il Conte… comunque non l’ho trovato un polpettoe più di altri film. Certo ci vuole un’alta capacità di sospendere l’incredulità…

    @ Njord: indubbiamente senza vedere gli altri film non capisci una mazza. Il primo è abbastanza insipido, a parte alcune scene come la partita a scacchi, mentr4e il secondo resta forse il migliore. Il terzo ha una regia assurda ma è passabile, a parte il fatto che la sceneggiatura sembra fatta strappando a caso parti del libro. Il quarto onestamente non mi è dispiaciuto, ma solo per la straordinaria ultima parte con un altrettanto straordinario Ralph Fiennes, nervoso, maestoso, schizofrenico, furibondo (e anche moderatamente erotico, ma lascia perdere le mie perversioni). In definitiva, puoi anche vederli tutti e sopravvivere.

    @ Lupo: mi sembra un ottimo piano.

    Purtroppo ho abbandonato Jonathan Strange & Mr Norrell a metà: un polpettone tremendo. Forse non ero nel mood adatto.

    @ Her: e come potrei? :-P

  8. Ah, mi aspettavo che fosse già salito alla ribalta della tua attenzione.

    Quello che non mi aspettavo era che non ti piacesse; io l’ho trovato un po’ prolisso in effetti, ma degno di essere terminato (ed ora che ci penso mi viene voglia di rileggerlo…)

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