Be smart

Tra ieri e oggi, ho sentito il concretizzarsi dei miei pensieri, la canzone che tutti quanti vorremmo fare ad essere capaci. Ma ci vuole talento, e quindi quello che mi sarebbe piaciuto fare da sempre l’ha fatto ora un ignoto genio cui il Trio Medusa ha dato giusta e meritatissima visibilità, sulla musica di L’uomo […]

Tra ieri e oggi, ho sentito il concretizzarsi dei miei pensieri, la canzone che tutti quanti vorremmo fare ad essere capaci. Ma ci vuole talento, e quindi quello che mi sarebbe piaciuto fare da sempre l’ha fatto ora un ignoto genio cui il Trio Medusa ha dato giusta e meritatissima visibilità, sulla musica di L’uomo in frac e con inserti della sigla di Goldrake e della più classica delle tarantelle.

Aggiornamento: gli autori della splendida canzone sono la Gnometto band e saranno in diretta su Radio DeeJay lunedì prossimo dalle 12 alle 13 durante il programma del Trio Medusa. Da non perdere.

La canzone, scaricabile dal podcast di radio DeeJay, si chiama L’uomo in Smart e va più o meno così:

E’ giunta ormai l’aurora
si spengono i lampioni
si sveglia già stressata tutta quanta la città
le strade so’ intasate
le facce so’ ‘ncazzate
c’è un tizio in una panda che se sta’ pure a smucinà.
Il fiume scorre lento
ormai non c’è speranza
nel traffico bestemmia tutta quanta la città
solo va un uomo in Smart.
C’ha gli occhiali de’ Versace
la pelliccia sur giubbotto
c’ha le scarpe de’ Paciotti
e le tiene sur cruscotto
guida a scanso a zigghezzagghe
in velocità
chissà ‘ndo va
co’ quella smart
Guida come n’assassino
per le vie der Tibburtino
pe’ raggiungè suo cuggino
e pijarse er cappuccino
non si sa da dove vien
né dove va
chissà che sta a fa’
co’ quella smart.

"Mortee mortee morte..taaacci tua!"
Va gridando ad ogni cosa
ai semafori ai lampioni
pure a tutti noi cojoni che la fila stamo a fa’.

E’ giunta ormai la sera
imbocco in tangenziale
che bello, tutti insieme stamo un’altra volta qua!

Le facce so’ le stesse nell’altra direzione
c’è il tizio della panda
se sta’ sempre a smuccinà
vorrei cambià corsia su quella d’emergenza,
controllo lo specchietto me sto quasi pe’ spostà
ecco arriva l’uomo in Smart.

sta arrivando a 130 e c’ha due telefonini
la cintura nun la mette e canta pure Cremonini
ha speso 20000 euri pe’ quella smart
che tra le stelle sprinta e va!
e pensà che coi stessi soldi ce se poteva comprà na macchina e nun stressà l’umanità
ma chi è?
ma chi è?
…la polizia.
Je sottraggono i documenti e damo inizio ai festeggiamenti
per la pattuglia superstar!
je fa un multone che je pija er panico
je sequestra er mezzo meccanico
il raccordo grida "urrà!"
adieau adieau adieau, addio alla smart
e ringrazia ‘a polizia che te l’ha portata via
così compri ‘a stescion-vegon
per lo meno pòi scopà.

Non avendo molta dimestichezza con il romanesco, è probabile che abbia fatto qualche errore. Se qualche guru di passaggio per caso volesse correggere, glie ne sarò grata e lui avrà la soddisfazione di aver compiuto il suo dovere sociale. Sì, perché fare il possibile per eliminare questa piaga è ormai un dovere sociale. La Smart è lo specchio della corruzione dei tempi moderni: innanzitutto è sintomatico che la gente sia disposta a spendere tutti quei soldi per qualcosa di:

  1. brutto
  2. pericoloso
  3. da burino
  4. meno user-friendly di una Balilla tre marce
  5. costosissimo da mantenere
  6. ridicolo

Secondariamente, la Smart è veicolo di una maleducazione che spinge per uscire dal coglione in modi sempre nuovi: non ti bastava saltare la fila alla posta, bruciare gli stop, far squillare il telefono a teatro (e rispondere!). No. Non ti bastava. Volevi una macchina che ti consentisse di fare qualcosa che gli altri non potevano fare:
parcheggiare perpendicolare agli spazi contrassegnati (tu ci starai anche, ma non si può, lo sai, vero?) tra due auto già parcheggiate di modo che per te sia molto facile andartene e per me, che sto davanti o dietro allo spazio da te eletto a parcheggio, sia impossibile farlo senza meno di cinque manovre;
procedere tra due corsie (tu ci passerai anche, ma non si può, lo sai, vero?);
infilarti a destra o a sinistra (per il codice della strada è notoriamente irrilevante) per bypassare il coglione di turno che si è fermato allo stop
sfrecciare a 200 km/h in tangenziale.

Ti riconosci in questa descrizione? Sì? Ok, via di qui subito.

Non ti riconosci? Perfetto. Hai una smart? Se sì, scegli una di queste opzioni:

  1. l’ho comprata perché era carina;
  2. l’ho comprata per risolvere il problema del parcheggio e muovermi più agilmente nel traffico ma non commetto mai infrazioni;
  3. non l’ho comprata, me l’hanno regalata.

Se hai scelto la 1, il tuo senso estetico è completamente deviato. Definiresti "carini" un paio di pantaloni troppo corti (ma non bermuda), troppo stretti, senza cavallo e di colori improbabili? Sì, perché probabilmente sei stato il primo/la prima, quando sono usciti i pinocchietti, a correre a comprartene un paio. Via di qui.

Se hai risposto 3, sei un bugiardo. Innanzitutto pochi regalano una macchina da 20.000 € e se lo fanno possono avere svariate "buone" ragioni:
a) sono i tuoi genitori;
b) hai fornito/stai fornendo in contraccambio prestazioni affettive e/o sessuali.
Ora, in entrambi i casi è difficile che se lo siano sognati ma devono per forza avere risposto ad una sollecitazione, diretta o indiretta da parte tua, un’espressione di piacere e godimento alla vista del macinino infernale; in particolare, se la risposta buona è la a, dovresti vergognarti due volte. Non solo vai in giro con un’automobile che persino Paperino rifiuterebbe perché è troppo ridicola, ma non sei nemmeno in grado di procacciarti da vivere senza startene con le tue inutili chiappe sulla schiena di mamma e papà. Nessuna dignità. Ma del resto vai in giro con una smart.
Se la risposta è la b… ma con 20.000 € non ti potevi far comprare qualcos’altro? Che faresti se ti regalassero un orrendo collier o un orrendo orologio troppo stretti? Non pianteresti più o meno un casino e convinceresti lei/lui ad andare a cambiare la merce? E allora che ci voleva a farsi comprare una macchina vera? Aggiungo una piccola nota se siete in questa situazione e siete donne: è probabile che lui ve l’abbia regalata pensando di risolvere i vostri problemi con il parcheggio a S. Ora, dovete spiegargli – con molta calma – che il parcheggio a S è un’invenzione che solo la contorta mente maschile poteva partorire e che solo la contorta mente maschile può comprendere. Del resto solo un uomo può voler entrare sempre e comunque da dietro indipendentemente dalla fatica quando si potrebbe benissimo entrare da davanti con molta meno fatica e con risultati più appaganti. Ma questa è un’altra storia. Tornando alla smart, fategli notare quante smart si vedono in giro regolarmente parcheggiate alla cazzo, mezze in mezzo alla strada (mi stava uscendo una figura retorica da paura ma per completare l’alliterazione avrei dovuto scrivere alla cazzo, mezze in mezzo al pozzo e avrei probabilmente confuso i lettori). Tra l’altro, detto tra noi, non lasciatevi condizionare dalla società e dall’egemonia del maschio: nel non saper parcheggiare a S non c’è proprio niente di male: si può trovare un parcheggio a spina di pesce. Del resto la maggior parte degli uomini non è in grado di viaggiare in rettilineo se non ha le strisce disegnate per terra (qui ci potrebbe stare un’accenno all’ossessione per le curve, ma lasciamo perdere). Dicevo? Ah, sì, manca ancora la risposta b. Ovvero: "l’ho comprata per risolvere il problema del parcheggio e muovermi più agilmente nel traffico ma non commetto mai infrazioni". La farò semplice. Anche a me piacerebbe trovare un mezzo che mi faciliti l’andare in giro a piedi, ma non potrei mai andare in giro così o così. A tutto c’è un limite, è una questione di dignità. Dobbiamo aiutare i nostri fratelli in smart a ritrovare il lume della ragione, innanzitutto attraverso una campagna di sbeffeggiamento che li aiuti a comprendere di aver acquistato un’auto ridicola. Per questo ho trovato l’ispirazione e ho prodotto questi:

smart campaign
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smart campaign Chi mi ama, mi segua! Metteteli sui vostri blog e siti, linkateli (tanto rubate banda a splinder, mica a me), fatene volantini da lasciare sotto i tergicristalli o adesivi da appiccicare agli specchietti retrovisori. E’ giunto il momento di fare qualcosa, prima che sia troppo tardi. Non siate complici del degrado dei costumi della nostra società.

12 Comments

  1. noooooo stavolta non siamo d’accordo…! :D io non ce l’ho, però usandola senza fare gli stronzi è comoda ed esteticamente è gradevole.. ma ci sei mai entrata dentro? io l’ho rivalutata così :D

  2. NOOOOOOOOOOOOOOO ESTETICAMENTE GRADEVOLE AAAAAAAAAHHHHHHHH SEMBRA CHE ABBIA AVUTO UN INCIDENTEEEE! Sì, ci sono entrata, mi è venuto un attacco di claustrofobia e ho pensato “se facciamo un incidente siamo morti”. No, la smart no, per piacere, non è una macchina.

  3. E’ il massimo del menefreghismo. Menefreghismo nei confronti del codice della strada e degli altri automobilisti, nei confronti dell’estetica, nei confronti dell’etica e, soprattutto, nei confronti delle leggi della fisica…

  4. un veicolo (macchina è una parola esagerata) orribile e quasi sempre (voglio essere buono e dar fiducia) nelle mani di gente a cui andrebbe tolta la patente e non solo (a loro non solo quella, e la patente non solo a loro). brutta brutta brutta.

  5. Heraclitus, mi trovi completamente d’accordo. Meno d’accordo mi trova orematt: non fraintendermi, adoro andare in giro a piedi, ma non vorrei passare per quella che odia le auto. Al contrario. Mi piacciono e mi piace molto guidare. Ma la smart non è un’auto, come ampiamente dimostrato ;-p

    @ njord… beh, onestamente trovo l’uso della station-wagon piuttosto… squallidino. Però volendolo per forza fare è sempre meglio avere un’auto bella e spaziosa! ;-p

  6. ci sono entrata dentro…ed è meglio che dal di fuori…ma sempre scatoletta di tonno rimane.

    Questo è il soprannome che ho dato appena uscita…e questo rimarrà..fino a quando non uscirà dalla produzione (speriamo presto).

  7. Ma perché offendere le scatolette di tonno? Sono così carine, ti salvano sempre quando non hai nulla da cucinare, non hai voglia di farlo o non hai soldi per farti portare qualcosa a domicilio! Povere scatolette, sei crudele… ;-p

    Sul fatto che esca presto di produzione… non ci conterei, purtroppo. Come sperare che passino di moda le scarpe a punta e i pinocchietti. Però… però… quest’anno se ne vedono di meno! Vai che forse c’è una speranza!

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