Non se ne può più…

A seguito di quanto scritto qui e nonostante quanto segnalato qui, il balletto continua. E, com’era forse ovvio, Moretti non rinuncia. Articolo dal Manifesto di oggi. Torino Film Festival, il ritorno di Nanni Moretti –Roberto Silvestri Nanni Moretti cambia idea, rientra in gioco e diventerà, probabilmente, il direttore del Torino Film Festival. Non sappiamo se, […]

A seguito di quanto scritto qui e nonostante quanto segnalato qui, il balletto continua. E, com’era forse ovvio, Moretti non rinuncia. Articolo dal Manifesto di oggi.

Torino Film Festival, il ritorno di Nanni Moretti Roberto Silvestri
Nanni Moretti cambia idea, rientra in gioco e diventerà, probabilmente, il direttore del Torino Film Festival. Non sappiamo se, accettando l’incarico, farà un festival radicale e «differente», «non alla moda» come quello di Turigliatto-D’Agnolo. Certo è che le metamorfosi dei festival in manifestazione di qualità anche commerciale, dotati di budget più cospicui, pretendono altri stili. Sapremo tra qualche giorno se a Moretti piacerà il progetto di Barbera e all’associazione le idee creative di Moretti . Ma l’ottimismo serpeggia. Il sindaco Chiamparino e anche Rondolino, danno per probabile il sì Moretti, una volta ottenute garanzie e autonomia… Paradossale, però, che chi ha richiamato la città al rispetto delle regole che si era data e al piacere dell’educazione reciproca tra società civile e classe dirigente, dotti e politici, cioé l’Associazione, perda da ieri presidente e vicepresidente e, alla fine della 25esima edizione, logo e centralità artistica. Nanni Moretti sa comunque trasmettere a un set inerte l’entusiasmo, l’umorismo e la complicità del «general intellect» che lì è di imbattibile competenza (staff e pubblico del Tff compreso). Ha, intanto, fatto fare la pace a tutti. Perfino a Tonino De Bernardi e Stefano Della Casa (presidente della Film Commission Piemonte, ex direttore del festival, e troppo «picconatore» in questa fase). E soprattutto tra il maitre Rondolino e l’ allievo Alberto Barbera è ora armistizio, dopo che i due creatori di «qualcosa di unico e travolgente, dopo 24 anni erano diventati nell’immaginario torinese, i due nemici per antonomasia; protagonisti di una tragedia parashakespeariana e responsabili, maldestri e involontari, del fallimento della geniale idea mediatica «Moretti direttore». Il primo, ex presidente dell’Associazione Cinema Giovani, era ritenuto il maledetto affossatore, per smania di potere e formalismo, di un radioso avvenire per un festival metropolitano che rischiava di sprofondare nel «cono d’ombra» dell’indifferenza mediatica; il secondo, ex direttore del Museo del cinema, ma ambizioso e spregiudicato manager di cultura, che non ha tempo per rispettare regole, sentimenti e neanche per fare qualche telefonata, aveva ingannato perfino «il suo miglior amico regista» per colpa della Roma di Bettini che, rovesciando il mondo, istigava alla pronta reazione. La morbida e delicata macchina che collega le istituzioni politiche, le personalità culturali, l’opinione pubblica e perfino Variety (che ha cercato di spiegare alla Hollywood migliore, quella di Carpenter, Hill, Dante, Landis, Toback, Friedkin e Romero la contorta storia, dopo i litigi, le interviste, i colpi di mano, le dimissioni minacciate o irrevocabili, le dichiarazioni alla stampa di fuoco, di queste ultime settimane, ha ripreso a funzionare. Ed è pace fatta fra l’Associazione del Cinema Giovani (che da 24 anni è responsabile del Festival) e il Museo Nazionale del Cinema di Torino i cui presidenti, Gianni Rondolino e Sandro Casazza, insieme al sindaco Sergio Chiamparino, hanno firmato ieri una lettera di intenti che mette fine alla situazione irregolare che si era crata. Un compromesso, dopo le forzature degli assessori di città, provincia e regione, e le resistenze dell’ultimo mese a che il Torino Film Festival passasse ai «poteri forti» cittadini. Il compromesso è questo: ad Alberto Barbera, ex direttore del Tff, ex direttore della Mostra del cinema di Venezia e ex direttore del Museo del cinema di Torino, è stato affidato «un mandato esplorativo finalizzato a elaborare il progetto della 25esima edizione nel rispetto della sua riconosciuta identità culturale, e a individuare il direttore che sceglierà i propri collaboratori e presenterà il programma in completa autonomia», come si legge nello statuto dell’Associazione e nella convenzione tra Associazione e Museo. Barbera si impegna nel più breve tempo possibile, a presentare la proposta all’approvazione delle parti». L’annuncio della firma del documento, approvato all’unanimità è stato dato ieri pomeriggio in una conferenza stampa in comune al termine della quale Rondolino e Claudio Gorlier hanno annunciato le dimissioni dalla carica di presidente e vicepresidente dell’Associazione.

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