Appunti dalla Esri Italia User Conference 2024
Nonostante si tratti di ambiti vicini, la cui mutua comprensione risulta ormai necessaria per un approccio digitalizzato maturo ad una gestione del territorio che comprenda e armonizzi l’ambiente costruito, i segnali di avvicinamento tra BIM e GIS negli ultimi anni sono stati tanto frequenti quanto apparentemente inconcludenti. La stessa partnership tra Autodesk ed Esri, annunciata […]
Nonostante si tratti di ambiti vicini, la cui mutua comprensione risulta ormai necessaria per un approccio digitalizzato maturo ad una gestione del territorio che comprenda e armonizzi l’ambiente costruito, i segnali di avvicinamento tra BIM e GIS negli ultimi anni sono stati tanto frequenti quanto apparentemente inconcludenti. La stessa partnership tra Autodesk ed Esri, annunciata a sorpresa all’Autodesk University del 2017, produsse… poco.
Ancora nel 2019, alla prima convention internazionale di Esri cui ho avuto il piacere di partecipare (e di scrivere qui), le effettive integrazioni erano poche, timide e dimostrate da tecnici spauriti la cui competenza in ambito BIM sembrava ancora estremamente acerba.
A questo si univa, nel 2019 a San Diego, un’altra preoccupazione diffusa: proprio nell’anno in cui era stata annunciata la rimozione della geografia come materia dai curricola di molti ordini scolastici negli Stati Uniti, i professionisti si domandavano come avvicinare i giovani ad una percezione completa delle tematiche territoriali.
Oggi in Italia ho visto portati a maturazione entrambi i temi.
Da un lato, Arkadiusz Szadkowski ci ha fatto sognare con dimostrazioni di funzionalità finalmente mature, dalla rettificazione e dall’interpretazone intelligente delle ortofoto fino al completamento degli spazi a scala urbana con la ricchezza informativa che viene dal mondo BIM. La nostrana ACCA Software, sviluppatore nazionale di prodotti storicamente orientati al piccolo professionista, si è unita al coro rubando la scena con la sua piattaforma usBIM.geotwin, che sembra integrare efficacemente modelli IFC con la piattaforma GIS e, siccome non era ancora abbastanza, un modello di linguaggio basato su GPT, tramite il quale interrogare i modelli caricati.
Anche se trovo sempre una contraddizione in termini che openBIM sia marchio registrato ®
Dall’altro lato, l’iniziativa NexTown di GeosmartCampus ha attirato giovani dai più disparati ambiti, che hanno iniettato nuove idee e spunti di riflessione nel discorso che riguarda la mobilità, la socialità, la sicurezza e l’accesso ai servizi nelle nostre città. Una conferenza storicamente molto istituzionale, popolata da politici e uniformi, si è animata così di nuove facce e nuove idee, dibattiti e contaminazioni cross-culturali.
Tra questi temi, naturalmente, l’ha fatta da padrone l’Intelligenza Artificiale, a partire dall’intervento di Damiano Cerrone alla sessione plenaria con casi di successo dalla sua piattaforma UrbanistAI, per arrivare all’eccellente intervento di Enrico Reboscio.
Menzione speciale anche a LAGO (Lightscience’s Analytical Geo Observations), che propone un sistema di gestione del patrimonio idrico tramite un vero e proprio roomba delle acque.