No i rettiloni no i rettiloni non si può
E alla fine avevo ragione. Non che la cosa mi dispiaccia, intendiamoci, ma ogni tanto qualche piacevole sorpresa farebbe, appunto, piacere. E invece Cloverfield è stato più o meno quello che mi aspettavo. E non mi aspettavo gran che. Esattamente come mi aspettavo, la tecnica della ripresa con camera a mano mette letteralmente il […]
E alla fine avevo ragione.
Non che la cosa mi dispiaccia, intendiamoci, ma ogni tanto qualche piacevole sorpresa farebbe, appunto, piacere. E invece Cloverfield è stato più o meno quello che mi aspettavo. E non mi aspettavo gran che.
Esattamente come mi aspettavo, la tecnica della ripresa con camera a mano mette letteralmente il mal di mare. Non quanto The Blair Witch Project, d’accordo, e bisogna ammettere che una certa perizia e cura in più è a tratti evidente. Bisogna anche ammettere che la seconda parte è nettamente superiore alla prima, ma a questo potrebbe anche concorrere il fatto che nel secondo tempo mi sono spostata in fondo alla sala.
Ma non è nemmeno questo il vero problema: il problema principale è da un lato una grossa mancanza nella struttura ancor più che nella sceneggiatura e dall’altro un’ingenuità che francamente non mi aspettavo. Se infatti Cloverfield sarebbe stato un eccellente cortometraggio, il tentativo di trarne un’ora e mezza di pellicola rende il film decisamente sbilanciato tra l’inutile ed estenuante parte iniziale, decisamente esagerata per il suo scopo di presentare e approfondire le relazioni tra personaggi che comunque ne risultano scarsamente delineati, una parte centrale con elevato potenziale e una serie di finali messi in successione come il Peter Jackson dei tempi peggiori. L’espediente della registrazione su nastro precedente è ottimo e anche il personaggio cui viene affidata la documentazione, che si attacca al suo compito, è abbozzato abbastanza bene. Gli effetti dell’attacco iniziale (“iniziale” per modo di dire, dato che avviene a quasi metà del primo tempo) sono davvero ben fatti e il film si regge bene fino ad un certo punto, ma che bisogno c’era, mi domando e dico, di mostrare per intero la bestiaccia? Siamo nel XXI secolo, dio santo, Lovecraft e Poe non vi hanno insegnato niente? Non importa quanto si sia bravi nell’ideazione o maestri nella resa visiva: ciò che non si vede o si intravede appena sarà sempre più inquietante e terrificante di ciò che si può vedere. E le bestiole? Indipendentemente dal fatto che non è affatto chiaro il rapporto tra bestione e bestiole, che bisogno c’era delle bestiole? Si salvano solo per via del fattore contagio, ma comunque che bisogno c’era di farle così e così visibili?
Un peccato in sostanza che un’idea positiva ed un budget adeguato, che tra le altre cose ha consentito anche ottimi effetti sugli edifici e una campagna mediatica a tutto tondo, siano state buttate in vacca per amor del rettilone.
Stavo meglio senza.
Le bestiacce sarebbero sorta di parassiti del mostro,tipo i pidocchi per noi…io ancora non ho visto il film…quindi non posso giudicare!
X-Bye
Sì, io l’ho capito ma nel film non è chiaro per niente.
Quando mai J.J. Abrams è stato chiaro?
è riuscito a incasinare pure una serie apparentemente banale come Felicity…
e il cliffanger finale della 2a stagione di LOST ancora mi fa venire i brividi…
A quanto pare la cosa migliore di Cloverfield è stata la Top Ten che Letterman ci ha fatto sopra…
@ Damiani: ti fa venire i brividi solo il cliffhanger?
@ Lupo: non so di che cosa tu stia parlando (sei tu l’esperto di top ten), me la recuperi? Com’era?
Allora, comincio dandoti il link al sito del Lateshow (c’è da divertirsi!), che è
http://www.cbs.com/latenight/lateshow
Poi, la top ten:
http://www.cbs.com/latenight/lateshow/top_ten/index/php/20080118.phtml
Se vuoi vederla (più divertente), c’è il pulsantino con la telecamera in alto a destra.
Grazie!
La mia preferita è decisamente la terza: “Monster’s main tactic is to refuse to negotiate with the Writers Guild”.