Biancaneve? Ah, c’era anche Biancaneve?
Ok, lo confesso, rispetto a questo film ero estremamente, terribilmente scettica. Mi ci è voluto un sacco di tempo per prendere il coraggio a due mani e decidermi a vederlo. Sarà stato il titolo da filmino porno. O forse il fatto che Charlize Theron non fa un film decente dai tempi di Aeon Flux […]
Ok, lo confesso, rispetto a questo film ero estremamente, terribilmente scettica. Mi ci è voluto un sacco di tempo per prendere il coraggio a due mani e decidermi a vederlo. Sarà stato il titolo da filmino porno. O forse il fatto che Charlize Theron non fa un film decente dai tempi di Aeon Flux e la cosa dovrebbe aiutarvi a comprendere come sia settato il mio standard di film decente. Orbene, avevo torto marcio, perché Biancaneve e il Cacciatore è un bellissimo film. E, soprattutto, è un film in cui Biancaneve è completamente inutile, ai margini di una scena completamente dominata dalla strega. Com’è giusto che sia.
Ora, devo cominciare con l’avvertirvi che in questo film c’è Kristen Stewart e non si è ancora ripresa da Twilight, se mai è stata in grado di recitare. Devo anche avvertirvi che accanto a lei, nel ruolo del cacciatore, troviamo niente di meno che Chris Hemsworth, la cui mimica non è poi molto diversa da quella che gli abbiamo visto sfoggiare come Thor, prima nell’inutile film di Kenneth Branagh e poi nell’eccellente Avengers. Il problema è che, se il secondo è abbastanza calzante nella parte del rude uomo delle foreste, la prima trova nel film lo stesso posto che trovava Mia Wasikowska nei panni dell’Alice guerriera del più grande fiasco di Tim Burton. Inutile, spaesata, fuori luogo. Per fortuna, come anticipavo, non è necessario che faccia molto: la quasi totalità del lavoro è lasciata a Charlize Theron, con la sua strega Ravenna. E dico la quasi totalità, perché a dire il vero un ottimo spazio trovano anche i sette nani, per l’occasione realizzati “alla Peter Jackson”, miniaturizzando attori di grande calibro. Di quale calibro? Del calibro di Ian McShane, già Barbanera e Waleran nonché Al di Deadwood. Del calibro di Bob Koskins, l’intramontabile Spugna di Hook (oltre che dell’orrido, improponibile recente Neverland). Del calibro di Ray Winstone e Nick Frost, Eddie Marsan, già Lestrade di Sherlock Holmes. Del calibro di Toby Jones, già dottore nazista di Capitan America e Dobby in Harry Potter (giuro). Del calibro di Johnny Harris, che ha alle spalle cose come L’imaginarium del dottor Parnassus e The Fades. Del calibro di Brian Gleeson. Porca puttana, i sette nani sono otto. Trova l’intruso. Nel mentre, per inciso, Ian McShane non è l’unico membro del cast che questo film condivide con I Pilastri della Terra e con l’ultimo Pirati dei Caraibi: ritroviamo anche Sam Claflin, qui nel ruolo di… del… oh, beh, nel ruolo dello pseudo-principe. Uno ancora più inutile dell’originale. E mentre meditate su questa informazione, lasciate che vi conduca dall’altra parte della storia, dove la strega incestuosa e suo fratello pirla hanno un diabolico e mistico piano per conquistare il regno. Tipo uccidere il re e invaderlo con un esercito. Ora, se il fratello è un coglione dalla presenza trascurabile, il personaggio di Charlize Theron è piuttosto ben sviluppato: un twist di trauma infantile qui, un suggerimento pseudo-femminista lì, qualche aggiustata al misticismo ed ecco che la strega diventa una vera strega, e non più una regina che si diletta di arti oscure, la cui bellezza è non solo la chiave per mantenere il potere ma anche una necessità di sopravvivenza in un mondo di uomini. Effetti speciali da urlo, sia sul suo viso che oscilla attraverso le età sia sul suo corpo che si trasforma. Un po’ meno da urlo l’interpretazione, che a tratti spinge troppo sull’isteria ma che comunque rimane di gran lunga superiore a tutte le altre e che dà vita ad un personaggio potente, magnifico, che non si dimentica facilmente.
La Stewart c’ha sempre la stessa espressione del viso, non cambia mai! Ed io tifavo per la Regina, cioè ma poi davvero tra la Theron e la Bella di Twilight non c’è proprio gara, vince a mani basse la Theron! :D
E’ un problema di molte Biancaneve (anche se qui il problema è macroscopico): anche in quello della Disney, francamente, era mille volte meglio Brunilde di quella bambolina paffutella della principessa.
E Mirror Mirror l’hai visto? A me è piaciuto di più lo storia ha un po’ di buchi però l’estetica, la fotografia sono eccezionali. :)
Ho cominciato a vederlo e dall’incipit prometteva bene, ma poi sono stata ingoiata dalla noia. Magari ritenterò. Sarà che io trovo Boccadirana una delle donne più sopravvalutate dei nostri tempi, come “bellezza”…