Civil War Special #3
Si conclude Front Line di Jenkins e il volume viene completato dai due episodi di La confessione, oltre che da un mucchio di fuffa editoriale. Che dire della storia di Jenkins? Una delle migliori penne di Civil War e della Marvel in generale, indubbiamene, e nonostante alcune cadute in Cellula Dormiente: l’autore conclude l’indagine giornalistica […]
Si conclude Front Line di Jenkins e il volume viene completato dai due episodi di La confessione, oltre che da un mucchio di fuffa editoriale.
Che dire della storia di Jenkins? Una delle migliori penne di Civil War e della Marvel in generale, indubbiamene, e nonostante alcune cadute in Cellula Dormiente: l’autore conclude l’indagine giornalistica nel modo più ovvio, forse un po’ troppo ovvio e forse penalizzato, in Italia, dai tempi biblici che sono intercorsi tra la pubblicazione dei primi episodi e la conclusione. In sostanza, avevamo avuto modo di elucubrare su tutto, e anche di più, e molti di noi avevano raggiunto già la conclusione che il traditore, l’uomo dietro la fuga del Goblin e l’attentato all’ambasciatore di Atlantide, fosse proprio Tony Stark. Ormai assunto a giudice e autoreferenziale salvatore dell’America, IronMan ha scatenato la guerra con Atlantide per creare ciò di cui l’America ha sempre bisogno per unirsi: un nemico esterno (ricorda qualcosa?). A seguito della crisi diplomatica, il numero degli eroi registrati è aumentato esponenzialmente. E, incidentalmente, anche i guadagni della Stark Industries, oltre al prestigio del suo proprietario.
La linea che Jenkins intende tenere, con il doppio colloquio dei giornalisti con IronMan e Capitan America, è che il conflitto è stato causato dall’orgoglio di entrambe le parti, che nessuno aveva ragione, che ha vinto la fazione peggiore ma che l’altra non avrebbe potuto vincere, che alla fine è sempre il popolo amercano a prenderselo in quel posto. Tuttavia, ho trovato la sua penna un po’ meno affilata dei capitoli precedenti: sempre superlativo e una spanna superiore a molti illustri colleghi, ma il Jenkins violentemente anti-registrazione aveva più mordente.
Ma il pezzo forte di questo albo è La Confessione, di Bendis. Non c’è niente da fare: nell’eterno dibattito su questo autore non faccio in tempo a convincermi di far parte di quelli cui fa schifo che quello mi sforna una storia come questa. Montati al rovescio, un Capitan America arrestato chiede a Tony se ne è valsa la pena. E, più tardi, Tony piange sul corpo di Steve che no, non ne è valsa la pena. Il monologo di Stark, con inquadratura finale sul corpo di Capitan America, è semplicemente da brivido (e splendidamente tradotto, bisogna dirlo), affonda a piene mani nella psicologia devastata di un uomo completamente corrotto dal suo desiderio compulsivo di salvare l’America, un uomo che ormai non può più tornare indietro e che è destinato ad essere irrimediabilmente solo.
Ad aumentare il già altissimo impatto emotivo, uno strepitoso Maleev che ancora una volta si riconferma vero artista, muovendosi con maestria nel non facile compito di illustrare una storia che è un continuo primo piano e si cava d’impiccio giocando in modo geniale tra i volti e il loro riflesso nella “maschera di ferro” di Tony. Semplicemente ispirato. Infine, lodevole e molto intensa la scelta di invertire i due episodi, mettendo prima la risposta di Tony e poi la domanda di Steve. Non ne valeva la pena. Standing ovation.
Le altre storie impallidiscono un po’ di fronte a queste: un flash-back splendidamente disegnato in cui si mostra il momento in cui Pugno d’Acciaio si è travestito da Devil prima dell’inizio della guerra civile e una simpatica storiella parodica di Howard il papero, con disegni peggio di Topolino quand’era edito dalla Mondadori (ma almeno è volontario).
La storia di Maalev e di Bendis è fantastica…non c’è niente altro da aggiungere…anche se Iron Man mi sta antipatico…devo dire che è veramente un bel personaggio…
X-Bye
Assolutamente d’accordo. Anche a me non piace, ma è ben costruito.
Non ho ancora letto questo CW Special, ma lo farò presto !
Ho sentito parlare molto bene di questa storia di Bendis e sono proprio curioso ! ;)
E’ davvero bellissima, devi leggerla.