Genere femminile di scarpa aperta
Genere femminile di scarpa aperta, tendenzialmente utilizzata dagli strati sociali dediti all’agricoltura, costituita in predominanza da una spessa suola di legno e di forma a lasciare scoperto il tallone e, a volte, le dita. Il termine è usato anche per indicare la parte cornea della zampa di un animale. Eccone tre esempi emblematici: Il genere […]
Genere femminile di scarpa aperta, tendenzialmente utilizzata dagli strati sociali dediti all’agricoltura, costituita in predominanza da una spessa suola di legno e di forma a lasciare scoperto il tallone e, a volte, le dita. Il termine è usato anche per indicare la parte cornea della zampa di un animale. Eccone tre esempi emblematici:
Il genere femminile di scarpa cui mi riferisco io, però, differisce in parte da questi esempi. E’ il genere femminile di scarpa che ti fa fare l’esame con il suo cocco, ti chiede un argomento, ti interrompe a metà nonostante tu non stia andando male, fa continuare lui, lo porta a dire quello che stavi per dire tu e poi ti dice "ecco, questo volevo sentirLe dire", dando il massimo del punteggio a lui e un voto basso a te. Questo è il genere di scarpa che mi è capitato oggi.
aaaahhhhh!
Un mio amico le chiama le ciabatte infrastagionali!
Ho capito perfettamente.
Altro che quel genere di calzatura “femminile”!
Dai, in fondo la vita non è fatta di esami ;-)
troia, zoccola, meretrice, adescatrice, marchettara, puttana, mignotta, battona, bagascia, androcchia, baldracca, laida, lucciola, squillo, passeggiatrice, cortigiana, donna petrosa, lupa prosivendola, bagassa, profumiera grinassa….
…. continuo?
Io per una cosi’ alle superiori mi sono fatto bocciare. Alla terza interrogazione condotta cosi’ mi sono alzato e, dandole della stronza vacca puttanone, me ne sono andato dall’aula.
Quando poi eravamo entrambi nell’ufficio del preside per il “chiarimento” a sentire le stronzate che s’inventava, l’ho quasi aggredita.
Per “fortuna” che in quel periodo ero “evidentemente in esaurimento nervoso” e non mi hanno espulso…
Ah, l’anno dopo ho cambiato sezione. In quella materia minimo sette!
un genere che andrebbe buttato e cambiato, decisamente, fa venire sempre mal di piedi e d’altro.
@ chiarina: eeesatto! Sapevo di poter contare su di te.
@ Njord: ho sentito dire il contrario…
@ Brian: ehm… grazie, sì, intendevo proprio quello. Proprio vero che a volte per trovare le parole giuste ci vuole un poeta! ;-p
@ wolf: capisco perfettamente il problema. Io ho fatto piangere un insegnante ogni classe delle superiori. Nell’ordine: latino, matematica, latino, chimica, storia/filosofia.
@ Heraclitus: proprio vero, una scarpa obsoleta che dovrebbe farsi da parte e lasciare spazio a un po’ di CALZATURE GIOVANI.